Questa quercia è nota come entità rara nell'ambito di territori sudeuropei.
Si rinviene molto sporadicamente in oltrepo e sulle prealpi lombarde, nelle zone sub-montane del cerro e del castagno, in stazioni relativamente asciutte come i boschi aperti o i loro margini.
Si tratta di una quercia semi-sempreverde: le foglie, coriacee, persistono durante l'inverno e si rinnovano all'inizio della primavera. La chioma appare lassa e irregolare mentre il tronco è rivestito da uno strato di sughero di circa 1 cm. Le foglie hanno forma variabile, da un modello simile a quello della quercia da sughero o del leccio fino a un modello prossimo a quello del cerro. Le ghiande, relativamente grandi, presentano una cupola con lunghe squame libere, molto simili a quelle del cerro.
Secondo alcuni si tratta di un ibrido tra quercia da sughero e cerro; altri sostengono che sia una specie a se stante attualmente in declino e ridotta a sparute popolazioni.
Famiglia: Fagaceae.